Teatri Emilia Romagna, de Pascale sfida il governo: “Declassati solo per scelte politiche”

Rimini, 1 luglio 2025 – Il festival di Santarcangelo dei teatri è tra i più penalizzati. Punteggio quasi dimezzato, nella valutazione del ministero della Cultura, per la storica manifestazione. Ma non è l’unica che, in virtù dei severi giudizi della commissione ministeriale, rischia di perdere buona parte dei fondi garantiti finora da Roma. Sono parecchi i teatri, le fondazioni e gli enti dell’Emilia-Romagna che rischiano la stessa sorte di Santarcangelo festival, dopo le valutazioni del ministero. Come il teatro della Pergola diretto da Stefano Massini, ’declassato’ tra le polemiche.
"La cultura qui non c’entra. Il trattamento riservato alla cultura in Emilia-Romagna è una scelta politica”, attaccano il presidente della Regione Michele de Pascale e l’assessore Gessica Allegni. Tutto il Pd è in rivolta, dopo la pubblicazione del decreto ministeriale con i punteggi assegnati a festival e fondazioni, sulla base dei quali si decideranno i contributi del triennio 2025-2027.
E per l’Emilia-Romagna è un bagno sangue. Il deputato Andrea Gnassi ha presentato già un’interrogazione: "Il ministro Giuli venga a spiegare in aula le motivazioni dei tagli. Sono le manganellate del governo alla cultura”.
De Pascale e Allegni entrano nel merito delle valutazioni del ministero e attaccano: "Desta sconcerto il dimezzamento del punteggio per Santarcangelo festival, tra i più noti a livello internazionale: -14,3 rispetto alla valutazione della precedente commissione”. È il caso più clamoroso, non l’unico.
Perché "Ater Fondazione ha un punteggio inferiore di 5,3 sul 2024”. E “Emilia Romagna Teatro (Ert) si è vista ridurre la valutazione di 4 punti, da 30 a 26», in una sezione in cui lo Stabile di Torino la fa da padrone, con 32 punti, seguito dalla Fondazione Teatro di Roma (29,5) e dallo Stabile di Napoli (29). Ancora: -4 punti al Teatro Due Parma, -6,5 al centro di produzione Ravenna Teatro, -8 al la Fondazione delle Arti Solares. Declassati festival come MicroMacro e Quinta Parete. Escluso il Teatro Sociale di Gualtieri.
“Questi risultati portano a pensare- concludono de Pascale e Allegni – che il trattamento riservato all’Emilia-Romagna non sia casuale". E molto probabilmente “ci saranno richieste di riesame e ricorsi che potrebbero modificare gli esiti. Anche nel settore danza”.
Ma "la Regione – promettono – a fronte dei tagli dei fondi ministeriali, farà la propria parte a sostegno delle realtà culturali ingiustamente colpite”. E come se non bastassero i tagli da Roma, questi sono per Ert sono giorni delicati: in ballo la nuova direzione. Lunedì il cda della fondazione avrebbe dovuto deliberare il nuovo incarico dopo i colloqui con i 6 candidati rimasti in lizza. Non c’è stata unanimità e si è reso necessario un aggiornamento dei lavori. Al momento l’ipotesi più probabile pare essere una diarchia femminile (Elena di Gioia e Natalia di Iorio?), ma le prossime ore saranno cruciali per dirimere la situazione. Chiunque arrivi alla guida dei cinque teatri regionali (Arena di Bologna, Storchi di Modena, Bonci di Cesena, Fabbri di Vignola e Dadà di Castelfranco) si ritroverà comunque la prossima stagione già programmata dal direttore uscente, Valter Malosti.
İl Resto Del Carlino